Qualche premessa va fatta quest’anno, alla ripartenza di un percorso scolastico che ci vede tutti impegnati nel considerare le regole come risorsa e non come vincolo.
Ed è così che, in continuità con le intenzioni condivise in occasione della riapertura estiva, breve sperimentazione di come stare insieme bene e comunque nella nostra scuola, il collegio delle insegnanti definisce le linee di lavoro previste per quest’anno.
Le attività saranno declinate sezione per sezione, ma il pensiero sarà un pensiero trasversale che pone le proprie basi nelle seguenti convinzioni:
ACCOGLIENZA
E’ presupposto allo sviluppo delle interrelazioni e dell’apprendimento e di questo aspetto si terrà conto nella fase dell’anno. Bambini appena arrivati, bambini che ritornano, bambini che hanno - per necessità - “traslocato da una sezione all’altra, bambini con bisogni speciali,… chiedono una cura e un’attenzione particolari al momento dell’accoglienza.
Nel primo mese il focus di attenzione sarà a come ripristinare, o instaurare, quella condizione di “confidenza” con il luogo scolastico affinché rappresenti per tutti occasione di benessere e, quindi, di apprendimento.
CONTINUITA'
Come lo scorso anno, la scelta del percorso nasce dall’intenzione educativa delle insegnanti di predisporre, innanzitutto, un clima che faciliti una comunicazione empatica tra loro e i bambini e tra i bambini stessi. E’ questo il clima che permette l’accettazione reciproca, lo scambio e che pone le basi per na forte motivazione all’apprendimento nel rispetto delle diverse individualità e culture.
In una scuola così pensata, il bambino è in grado di muoversi in autonomia nell’ambiente e di far proprie le conoscenze, gestendo i propri spazi e i propri tempi di vita e di azione, senza che l’adulto si sostituisca a lui.
Il clima che si cercherà di favorire sarà di calma e serenità, dove ognuno potrà “indaffararsi” in attività diverse e dove tutti saranno molto impegnati e concentrati su qualcosa che viene scelto. L’occasione di un confronto più diretto quest’anno con le regole e le norme, faciliterà il lavoro sulla capacità dei bambini di imparare a scegliere, a fermarsi, a rispettare l’altro e se stessi in funzione di qualcosa di buono per tutti. Queste condizioni favoriscono la partecipazione attiva alla costruzione di un sapere significativo e di una cultura dell’infanzia, come tempo in cui consentire ai bambini di far emergere ciò che già è dentro di loro.
Nel rispetto delle esperienze culturali e religiose diverse, come viene citato anche nel testo degli Orientamenti Trentini, si valorizzeranno e si promuoveranno i segni del Cristianesimo Cattolico, che caratterizzano le tradizioni e le radici storiche del territorio (Natale, Pasqua …) nel rispetto e nell’accoglienza di qualsiasi altro credo religioso.
SPAZI DI SVILUPPO
“I bambini hanno bisogno di spazi di gioco. Hanno bisogno di spazi temporali, di momenti di gioco indisturbato, poiché il gioco è il loro modo di appropriarsi del mondo e di allenarsi alla vita. Hanno bisogno di spazi di azione dentro e fuori per muoversi liberamente, scatenarsi, azzuffarsi, e fare sciocchezze, poiché in questo modo conquistano il loro ambiente, sperimentano le loro forze e testano i loro limiti. Hanno bisogno di spazi per i loro segreti e il gioco inosservato (gli adulti non devono sapere tutto) dove rielaborare i propri vissuti. Hanno bisogno di spazi per agire autonomamente e assumersi una responsabilità comune, poiché in questo modo i bambini crescono.
Spazi per giocare, per ricercare, per immergersi in altri ruoli. Spazi da sgombrare e allestire, spazi per parlare e spazi per tacere. I bambini hanno bisogno di tutto questo per svilupparsi e scoprire i loro potenziali. Soltanto quando scopriranno i loro potenziali, acquisteranno fiducia in sé stessi e nel futuro. Queste sono le principali provviste di viaggio di cui i bambini necessitano per la loro vita futura”.
(Tratto da “Spunti sul Lavoro Aperto” di Gerlinde Lill)
TEMPI PER PENSARE E PER FARE
"Dovremmo recupoerare la lentezza come un valore, specialmente in un mondo che va a mille e mille all'ora. Il ruolo della diversità ha questa funzione: dimostrare che ci sono diversi tipi di velocità e andature: la lentezza può in questo senso diventare una risoprsa." (La pedagogia della lumaca di Gianfranco Zavalloni)
Il tempo è un fenomeno soggettivo e sappiamo bene quanto il nostro tempo non sia il tempo dei bambini. Guardarli per accogliere il loro tempo, che è un tempo in sintonia con la natura e con il proprio sé, garantirà le condizioni per cui ogni proposta didattica possa diventare reale occasione di nuovi apprendimenti, secondo un’accezione di apprendimento che non ha a che fare con l’accumulo di sapere ma di reale competenza spendibile nella quotidianità.
CULTURA E TERRITORIO
La scuola si espande e anche quest’anno, molte delle attività verranno fatte all’aria aperta. Saranno attività ludiche, ma anche attività mirate all’esplorazione del nostro territorio che attende di essere conosciuto e ri-conosciuto. Scopri le news dal territorio
Rintracciare collegamenti tra quanto appreso a scuola fuori dalla scuola, o viceversa, consente di dare senso alla fatica dell’imparare.
QUELLO CHE I BAMBINI INSEGNANO AI GRANDI
Titola così Gianni Rodari un capitolo della sua opera "Scuola di Fantasia" per ricordarci – e noi lo faremo – che nei bambini da qualsiasi ragione di pessimismo non nasce una disperazione, ma la richiesta di qualcosa da fare che fa appello a ciò che viene definito “l’ottimismo della volontà”.
I bambini chiedono: cosa facciamo? E ci consegnano aperture e nuove possibilità, speranze e novità da scoprire. Possiamo avere tutte le ragioni, quindi, ad essere pessimisti, ma sono i bambini che ci chiedono di usare il nostro ottimismo della volontà.
Ed ecco come ciascuna delle 4 sezioni di Cavalese e la scuola di Masi hanno pensato di mettere in pratica questi principi-guida: